Roversi Paolo - 2011 - Milano criminale by Roversi Paolo

Roversi Paolo - 2011 - Milano criminale by Roversi Paolo

autore:Roversi Paolo [Roversi Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788858616499
Google: 3D8J5lcHXtMC
editore: Rizzoli
pubblicato: 2011-02-28T23:00:00+00:00


4

Trascorrere due mesi a stretto contatto con gli studenti non è uno scherzo. Il sistema nervoso viene messo a dura prova visto che passi il tempo con il timore di essere scoperto. E ora ci si mette anche il tempo a peggiorare l’umore di Antonio: le giornate calde hanno di colpo lasciato spazio a un novembre gelido come non capitava da anni.

“Per fortuna l’incarico è agli sgoccioli” pensa mentre s’infila infreddolito nel locale. “A Natale sarà tutto finito.”

Dentro lo attende Martinez. Una sigaretta accesa e un bicchiere vuoto davanti. Santi si toglie l’eskimo e ordina un secondo giro per entrambi. Non fa nulla se sono in servizio.

«Fa parte della copertura, no?»

Il collega annuisce serio. È una gag che inscenano ogni volta; un modo per stemperare la tensione che quasi costantemente gli tiene compagnia. Stanno aggrappati al bancone del Rattazzo, un bar di via Vetere che affaccia sui giardini di piazza Vetra; luogo di ritrovo preferito del movimento e sorvegliato speciale perfino dai loro colleghi della Politica. Macchine fotografiche a casa e orecchie bene aperte.

Dopo una decina di minuti di silenzio, l’alcol scioglie la lingua del più giovane.

«Sai che ti dico, Antonio? Che questo incarico mi piace. Davvero. Voglio dire meglio starsene con gli studenti a bere o cantare piuttosto che a prendere molotov sulle corna, no? Fiumi di birra, niente obbligo della divisa e poi tutte quelle ragazze…»

«Già, le ragazze. Ti ho visto ieri con quella rossa. Com’è andata?»

Martinez si stringe nelle spalle ma sulle labbra gli si dipinge un sorriso compiaciuto.

«Non avrai fatto una cazzata, vero? Nicolò, guardami.»

Il ragazzo lo fissa ma non riesce a trattenere le risate.

«Eddai Antonio! Cosa dovevo fare? Hai visto che gnocca che era…»

«Sei un pirla! Sai che se ci beccano rischiamo un linciaggio?»

«Lo so. Ma l’ordine è di amalgamarsi, no?» ridacchia pensando al doppio senso. Poi aggiunge: «Così non dubiteranno di noi».

«Cazzate!» sbotta Santi.

Martinez vorrebbe ribattere ma l’ingresso di un gruppo di studenti attira la loro attenzione. Fra questi anche Landi, il braccio destro di Castelli, quello che prende le decisioni in sua assenza.

«Ne riparliamo più tardi» chiude la conversazione il sovrintendente.

I nuovi arrivati li raggiungono. Pacche sulle spalle e un giro di bevute offerto.

«Non è così male la rivoluzione dopotutto, vero Antonio?» sghignazza Martinez sottovoce.

Lui abbassa lo sguardo. Non possono più continuare così.



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